Per un pugno di like

Ormai è chiaro a tutti che i social media evidenziano i lati peggiori della nostra società: ciò che prima si diceva – goliardicamente, forse – nei bar o tra amici di bassa levatura, ora lo si scrive sui social, nella speranza di catturare qualche “like” in più. I social come finestre virtuali sul mondo reale e che mostrano, per lo più, cattivi esempi e beceri insegnamenti: un abuso più che un uso.

Lo si vede nei commenti, spesso senza senso o in malafede, che mirano a giudicare ed aggredire una persona, una realtà – anche politica – un ruolo. Il “cyberbullismo” o, alla nostrana, i commenti dei “leoni da tastiera”, offendono, denigrano, insultano senza concedere spazio alla difesa. Questi “leoni” – giovani o vecchi non importa – scrivono, domandano, rispondono (sono esperti di tutto!) e “colpiscono”. Allora spesso molti reagiscono, ruggiscono, insultano, cavalcano l’onda, senza badare alle conseguenze che certe affermazioni o insulti possono provocare.

È uno stile al quale ci opponiamo fortemente: a noi piace invece discutere e approfondire, sempre nel rispetto delle convinzioni di ciascuno e soprattutto nel rispetto delle persone.

Purtroppo questa settimana un ex-assessore della giunta dell’ex Sindaco Ambrogio Fossati, si è esibito su Facebook esprimendo il suo (illuminato) parere sui partecipanti ad una trasmissione televisiva, utilizzando un linguaggio offensivo e discriminatorio. Naturalmente – come volevasi dimostrare – questo ha poi scatenato i commenti dei  suoi “amici di Facebook”, commenti anche peggiori del post di partenza.

Ma come? Un uomo che – anche dopo l’incarico politico svolto – dovrebbe essere un esempio per la propria comunità, nel 2020 si permette di usare pubblicamente termini offensivi e dispregiativi? Noi siamo esterrefatti. Resta la domanda “Ma come è possibile?”.

Articolo dal Giornale di Monza – 14 gen 2020

Politica di minoranza, quella che fugge

Consiglio comunale delle “Petizioni popolari”, Lissone 18 dicembre 2019. Un consiglio animato e importante perché con lo strumento delle petizioni i cittadini inviano un messaggio chiaro ai Politici.

Dopo il flop del “sit-in” (sotto il Comune, con pochissime persone, oltre a 5 politici locali in vetrina) era il turno del Consiglio comunale dedicato alla discussione di due petizioni: una che ha raccolto circa 600 firme e l’altra invece circa 1000.

L’argomento – inutile dirlo – erano le strisce blu e le forze di minoranze, unite, erano i portabandiera delle proteste dei cittadini contro le nuove regole della sosta a pagamento. In Consiglio si sono presentati una trentina di cittadini: gli stessi, immaginiamo, che hanno proposto la petizione e poi organizzato i banchetti per la raccolta firme.

Risultato? Il Sindaco ha relazionato in Consiglio circa i passi interlocutori e di dialogo con la società concessionaria della sosta e la maggioranza ha difeso il provvedimento.
E la Minoranza? Beh, la minoranza ha prima discusso la petizione “politica” (quella di Ruggero Sala, per capirci) poi, quando è stato il momento della discussione della seconda petizione, quella dei cittadini ed apartitica, si è dileguata come neve al sole…
Non ci credete? Basta guardare la sala e le poltrone, vuote. Per decenza, solo Roberto Perego, dall’alto dei suoi discorsi non sempre comprensibili, e Piermarco Fossati, anch’egli indaffarato ad ergersi paladino dei cittadini, (con discorsi e commenti più basici ma altrettanto indecifrabili) sono rimasti al loro posto. E anche Lo Faro ha partecipato alla votazione. Hanno persino presentato una risoluzione che è stata rispedita al mittente perché inaccoglibile.

La Lega… scomparsa, Forza Italia… quasi assente. Il capo Meroni… molto lontano.
Come mai? Non si sa. Quello che si sa è che quando c’è da tuonare e da fomentare, alcuni di minoranza sono sempre presenti, in piedi e con voce alta, ma al momento del voto tolgono la tessera, escono e non partecipano. Sembra quasi una fuga.

La Maggioranza, fra mille urla, era lì, al suo posto, a discutere, ad ascoltare e a garantire il numero legale senza il quale la petizione non avrebbe nemmeno potuto essere votata. L’impressione che abbiamo è proprio che a Lissone ci sia una parte politica, la minoranza, che al bisogno, fugge.

La tutela non si Lega

A Monza si tassano i più poveri, a Lissone invece li aiutano“. “A Monza il Comune mette le mani nelle tasche dei cittadini più poveri, a Lissone accade il contrario“. Questi sono solo un paio dei commenti letti sui social e scritti da amareggiati cittadini della vicinissima e leghista Monza. La giunta monzese, vecchia guardia di centrodestra, ha infatti abbassato la soglia di esenzione per l’addizionale Irpef, col risultato che anche chi ha un reddito di 12.000 euro lordi viene tassato.

E a Lissone, invece? Per fortuna niente di tutto ciò ed è il motivo per cui i provvedimenti della nostra giunta sono non solo citati, ma anche lodati e presi come esempio. Il 16 dicembre, infatti, il nostro Consiglio comunale ha approvato l’innalzamento della soglia di esenzione per l’addizionale Irpef a 15.000 euro. A fronte di questo provvedimento, oltre 11.000 contribuenti non saranno quindi soggetti al pagamento nel 2020: in pratica, su poco più di 31.000 contribuenti circa un terzo sarà esente dal pagamento. Le entrate derivanti da Imu, Tari, Tasi, Irpef ed altri Enti, permetteranno di garantire e potenziare gli investimenti su tutte le aree di tutela e interesse al cittadino (handicap, minori, bonus nidi gratis, manutenzione strade, ciclabili, scuole e tanto altro di cui parleremo presto).

Ci preme sottolineare che il nostro Sindaco e la sua Giunta non hanno fatto altro che applicare i principi sanciti dalla nostra  Costituzione, ovvero quelli della capacità contributiva e della progressività. Chi ha redditi sotto una certa soglia verrà tutelato, i servizi alla persona sono confermati per tutti i cittadini e l’addizionale Irpef viene portata da 0.59 a 0.75: in pratica, chi ha redditi lordi fino a 20.000 euro spenderà 32 euro in più all’anno e chi ha redditi lordi fino a 30.000 euro ne pagherà circa 48 in più.

Che dire? Le leggi regionali e statali – in particolare quella di bilancio – sono uguali per tutti. A livello locale, pur con tutte le difficoltà e gli impedimenti del caso, la giunta guidata da Concettina Monguzzi ha scelto di tutelare le fasce meno abbienti, lasciando inalterati gli investimenti sui servizi per tutti i cittadini. A Monza, invece, la Lega, ha fatto esattamente il contrario, scatenando i commenti di cittadini amareggiati di cui sopra.

Bilancio previsionale 2020: confermati tutti i servizi, politica tributaria ancora più vicina alle fasce fragili della popolazione (Comunicato stampa – 18 dic 2019)

Monza, è polemica sull’addizionale Irpef. PD: “Decisione della Giunta vergognosa” (MBNews – 29 nov 2019)

Egidio Arosio, una parte di noi

Ieri ci ha lasciato il nostro Egidio, un uomo coraggioso, le­ale, pulito, sempre presente. Il Listone, con tut­ti i suoi amici ed attivisti è attonito, in un silenzio muto di incredulità e sofferenza. Qualcosa si è interrotto.

Egidio è stato uno dei pilastri e dei motori della nostra Li­sta Civica: serio ed onesto, sosteneva il lavoro politico stu­diando, lavorando, applicandosi e battagliando. Prima dai banchi della minoran­za e poi in maggioran­za, quando c’era da “lavorare” Egidio c’era. Non in prima fila, per carattere, ma c’era, e il suo contributo si sentiva, si ved­eva, si toccava con mano. Bas­tava chiedere, a vol­te nemmeno quello era necessario.

Queste poche righe voglio essere un saluto ad Egidio, un saluto pubblico ed intimo allo stesso tempo. Siamo stati fortunati a conoscerlo e ad averlo tra di noi e ora custodiremo il suo ricordo come un’eredità pr­eziosa. Ci ha dato veramente tanto e ora ci piace pensare che stia per­correndo in biciclet­ta la nostra Brianza, pensando al nostro  “bene comune”.

Ciao Egidio, e grazie da tutti noi.

Soddisfatto, parzialmente

Questa è stata la dichiarazione del nostro consigliere Daniele Dassi durante la sessione dedicata al “Question time” (un consiglio dedicato alle domande che i consiglieri pongono a Sindaco e Giunta) quando ha avuto risposta all’interpellanza da lui presentata e – come da procedura – doveva dichiarare di essere “soddisfatto, o meno”.

Normale, direte voi. Purtroppo, invece, a qualcuno non è piaciuta ne’ l’interrogazione, ne’ la risposta dell’assessore Nava e neppure la successiva dichiarazione, appunto: “Soddisfatto, parzialmente”.

Ma qual era l’argomento dell’interpellanza? Tutto nasce dalle dichiarazioni teatrali e strillate che un altro Daniele – Fossati, della minoranza – ha fatto in un precedente Consiglio comunale, dopo che l’assessore Nava aveva illustrato il progetto (successivamente approvato) STRADE 2019, progetto che prevede il rifacimento di oltre 50 vie con relativi marciapiedi.

Visto che in quell’occasione nella sala consiliare era presente un folto pubblico (interessato soprattutto alle ormai famose” strisce blu”), il mai domo Fossati Daniele ha pensato bene di gridare all’assessore di competenza che “ormai sei lì da 7 anni, non fai nulla… le strade di Lissone fanno c…..” .

Dato che il bilancio comunale ha sempre previsto stanziamenti sostanziosi per la manutenzione delle strade, il consigliere Dassi ha voluto far chiarezza sulla situazione recente e pregressa e ha quindi protocollato un’interpellanza per capire di quanti e quali interventi si stesse parlando, e se qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto, viste le pesanti affermazioni di Fossati.
Tutto lecito.

Primo scandalo! Un componente della maggioranza che pone un interrogativo alla “sua” Giunta, per di più al “suo” assessore!
No, nessuno scandalo, solo lealtà, buon senso e precisione.

La risposta all’interpellanza è stata altrettanto puntuale e ricca, con una chiosa finale, però: sono stati consegnati gli elenchi solo degli ultimi lavori. Per quelli relativi al periodo dal 2012 al 2017, occorre del tempo per recuperare le informazioni; poiché le scadenze di fine anno incombono e non è sicuramente nelle intenzioni del consigliere Dassi (a differenza forse di altri consiglieri…) mettere in difficoltà gli uffici comunali con lavoro aggiuntivo, la documentazione completa sarà consegnata all’inizio del prossimo anno.

Secondo scandalo! No, solo buon senso, trasparenza, lealtà. Tutto lecito.

E la dichiarazione: “Soddisfatto, parzialmente”? Il Consigliere ha spiegato di essere soddisfatto delle spiegazioni, la documentazione fornita è chiara e le denunce verbali di Fossati – aggiungiamo noi – aria fritta, forse per ottenere i “like” del pubblico presente. E siamo sicuri che, quando avrà ricevuto anche la documentazione relativa agli anni scorsi, Daniele Dassi potrà dichiararsi “pienamente soddisfatto”.

Niente scandali, quindi, ma tutto perfettamente lecito. Il “coupe de theatre” di Fossati sulle asfaltature delle strade lissonesi non ha certo ottenuto il risultato sperato, anzi: possiamo ben dire che lui stesso è stato… asfaltato!

I voti contro

Udite udite! la Lega sfila la tessere e se ne va, tranne il consigliere Carlo Erba che resta al suo posto e vota CONTRO, così come votano contro Piermarco Fossati del M5S e pure l’illuminato Roberto Perego. Ma contro cosa? Cosa avrà mai fatto o proposto questa volta la Giunta di Concetta Monguzzi e la relativa Maggioranza di governo?

La questione è complessa e riguarda un progetto di riqualificazione energetica degli edifici pubblici del quale è capofila il comune di Rho e coinvolge Lissone e i comuni di Sesto San Giovanni, Baranzate, Limbiate e Samarate.

Il Progetto si chiama TERRITORI VIRTUOSI e consiste nell’ individuare una “ESCo” (Energy Service Company) alla quale affidare in concessione la realizzazione e la successiva gestione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici comunali individuati dalle amministrazioni che partecipano al consorzio.

La ESCo selezionata effettuerà a proprie spese gli investimenti di riqualificazione energetica e il Comune continuerà  a pagare per 15 anni le medesime “bollette” di luce gas direttamente alla ESCo; il guadagno della società sarà quindi in funzione del risparmio energetico realizzato: maggiore sarà l’efficientamento energetico, maggiore sarà il guadagno per la società.

Un bel progetto, quindi, che rientra a pieno titolo tra gli obiettivi del programma elettorale, un progetto che va nella direzione di una città più sostenibile e dove quello finanziario è solo uno degli aspetti in gioco.

E allora perché votare contro? Qualcuno non era d’accordo con l’elenco degli immobili comunali coinvolti nel progetto, qualcuno proponeva modifiche (irrealizzabili) alla convenzione, qualcuno non era d’accordo sul fatto che fosse a Rho e non a Monza (provincia MB) la Centrale Unica di Committenza (CUC) che avrà il compito di redigere la gara per la scelta della ESCo.

Fatto sta che tra chi ha tolto la tessera (e questo ultimamente succede spesso) e chi ha votato contro, noi restiamo ammutoliti davanti a consiglieri che hanno espresso un voto contro la città e contro un buon progetto di riqualificazione energetica. Sì, un voto CONTRO, e basta.

Ma diamo i numeri?

La scorsa settimana la nostra città è balzata alla ribalta della cronaca, con tanto di servizi sui TG nazionali, a proposito di urbanizzazione del territorio. Il giornalista di turno ha parlato di un 71% di urbanizzazione e da quel momento sui social le percentuali hanno cominciato a piovere e a rimbalzare da gruppo all’altro. Molti hanno commentato dati e percentuali, tra questi alcuni storici esponenti dei partiti della attuale minoranza che hanno dato una lettura dei numeri un po’ “originale”… Ci permettiamo, quindi, di scrivere anche noi dei “numeri”, quelli che riteniamo significativi e che dovrebbero mettere la parola fine sulla questione.

Il primo dato è che, a Lissone, la percentuale di urbanizzazione supera l’80%: con una popolazione di oltre 46.000 unità significa una densità abitativa di oltre 5.000 persone per chilometro quadrato. Stiamo decisamente stretti (come “sardine”, verrebbe da dire…), visto che la nostra densità abitativa è il DOPPIO di quella media del territorio di Monza e Brianza. E la nostra provincia è in pole position nella classifica nazionale… Certo, il problema ora è il consumo di suolo, ma non ci stancheremo mai di dire che sono state SCELTE POLITICHE quelle che hanno saturato il nostro territorio.

Un esempio? Se su un terreno si costruisce una scuola, una palestra o una attività commerciale/artigianale, certamente si CONSUMA suolo, ma se si costruisce una palazzina di 10 o 12 piani fuori terra, allora la musica cambia. Cambia la viabilità, la sosta, aumentano le richieste di servizi e spesso si innescano problematiche di convivenza, anche tra diverse categorie di cittadini.

Altri dati? Nel 1971 eravamo 30.000, nel 2001 si contavano 34.000 abitanti (+ 4mila in 30 anni).  Nei 17 anni successivi, invece, (dal 2002 al 2019) l’incremento è stato di ben 12mila unità, con tutti i problemi si sovraffollamento che si possono ben immaginare e che rendono più problematica e faticosa la vita in città.

Per questo diciamo BASTA a chi accusa l’amministrazione Monguzzi (“palazzinari” o “giunta dei centri commerciali”) che invece ha messo in campo politiche di riduzione degli ambiti di trasformazione, ha assegnato il minor indice urbanistico possibile e ha rischiato in proprio – con la propria giunta e maggioranza – per “mettere in sicurezza” il territorio.

E infine, a chi vuole accaparrarsi un posto fra le fila della politica locale combattendo contro le strisce blu, consigliamo di documentarsi sulle vicende lissonesi e di analizzare meglio i fenomeni per capire da dove arrivano i problemi della nostra città. Altrimenti farà un cattivo servizio alle persone che vorrebbe rappresentare oggi, ma anche nel futuro.

Variazioni sul Piano

Con l’approvazione della variante al Piano dei Servizi ed al Piano delle Regole votata lo scorso Lunedì 18 novembre in Consiglio comunale, si è concluso l’iter politico-amministrativo relativo ad alcune decisioni strategiche che riguardano il nostro territorio. L’adozione di questa Variante era stata deliberata a giugno di quest’anno e riguardava questi temi:
– il recepimento della sentenza del T.A.R. in merito ad un’area non edificata posta all’angolo tra via Murri e Filzi alla quale è stata assegnata la destinazione d’uso, finora mancante;
– l’accoglimento della richiesta di variante al Piano Integrato di via Bernini con riduzione dell’edificabilità residenziale del Piano Integrato vigente e l’ampliamento della grande struttura di vendita esistente (Decathlon), con modifica della destinazione d’uso dell’area di proprietà comunale adibita a parcheggio pubblico
– alcune modifiche normative del PGT vigente e la correzione di incongruenze normative e errori cartografici- la ridefinizione delle aree di salvaguardia dei pozzi di captazione di acque destinate al consumo umano.

In quest’ultima fase si è proceduto ad analizzare le osservazioni alla Variante presentate da cittadini e professionisti (19 in tutto) per un totale di 41 richieste di modifiche ai documenti adottati; inoltre si è preso atto di 3 contributi tecnici inviati da ARPA Lombardia, ATS Brianza–Desio e Provincia di Monza e Brianza. Nel merito, sono state parzialmente accolte 4 osservazioni mentre quelle non accolte sono state 14.

I criteri politici adottati per la valutazione delle osservazioni sono stati quelli che ci hanno sempre guidato lungo tutti questi (quasi) 8 anni di amministrazione: la salvaguardia del territorio vergine ancora non edificato, la riduzione delle volumetrie ancora edificabili dovute a Piani Integrati derivanti dalle passate amministrazioni Lega-PDL, il sostegno ed l’incentivo agli interventi di attività produttive e commerciali e il miglioramento della normativa tecnica per semplificare le modalità di intervento edilizio ed urbanistico.

Il dato politico emerso dalla discussione in Consiglio comunale è stato chiaro: le forze di maggioranza hanno votato all’unanimità l’approvazione del Piano, rimanendo fedeli agli impegni di mandato, mentre le forze di minoranza si sono sciolte come neve al sole tra astensioni, voti contrari ed imbarazzanti rimozioni di tessere prima del voto.

Vogliamo anche sottolineare come, alla proposta dell’amministrazione di salvaguardare un’area verde di circa 15.000 mq, il consigliere Roberto Perego di “Lissone in Movimento” abbia votato contro (così come Lega, PdL e FdI), mentre il consigliere Piermarco Fossati (M5S) si sia astenuto, senza prendere così posizione di fronte alla possibilità di difendere del terreno vergine.

Impietoso anche l’atteggiamento politico delle forze di opposizione in merito ad una osservazione che chiedeva il raddoppio degli indici di edificabilità di alcune aree: tutti i gruppi di minoranza sfilavano la tessera senza quindi votare sulla richiesta, richiesta che è stata ovviamente respinta dalla maggioranza.

Anche in questa occasione è risultato evidente che non abbiamo cambiato idea sul modo di vedere e gestire il territorio: non lo abbiamo svenduto (come accaduto in passato con le amministrazioni di centro-destra) ma lo abbiamo valorizzato, dove necessario, in cambio di interessi della cittadinanza e non certo per soddisfare singole richieste puntuali, restando così fedeli ai nostri programmi elettorali e al mandato ricevuto dai cittadini.

Gli atti amministrativi della gestione e del governo del territorio che abbiamo prodotto in questi 2 mandati dimostrano infatti un grande senso di coerenza: il territorio ed il terreno lo abbiamo davvero protetto e custodito come un tesoro prezioso, senza svenderlo in cambio di qualche onere “una tantum”.

Approvata la variante al Piano di Governo del Territorio (Comunicato stampa – 21 nov 2019)

E il treno (non) va

Sono purtroppo ormai quotidiani i disservizi subiti dai pendolari della nostra città e della nostra tratta: un annoso problema che purtroppo non riesce a trovare riposte e soluzioni. La scorsa settimana, in particolare, i pendolari lissonesi hanno visto ritardi, cancellazioni, carrozze inadeguate, segnaletica inesistente e “mortificazioni” di ogni sorta.

Mentre tutti si orientano verso una mobilità sostenibile ed ecologica (anche in considerazione di divieti e regole che in Lombardia cercano di dissuadere dall’uso delle autovetture), assistiamo invece a grandi, troppe inefficienze proprio da parte di  chi dovrebbe proporsi come “l’alternativa giusta” per una mobilità sostenibile.

E così, per l’ennesima volta ma con sempre più forza e determinazione, il nostro sindaco – insieme ai colleghi di Desio e Seregno – ha preso carta e penna e ha scritto a chi di dovere: al presidente di Regione Lombardia, all’assessore ai Trasporti, ai consiglieri regionali della Provincia di Monza e Brianza e per conoscenza al presidente della Provincia di Monza e Brianza, alla Prefettura di Monza e Brianza, ai vertici di Trenord e RFI e al Comitato Pendolari Milano-Como-Chiasso.

Dopo aver elencato i disservizi degli ultimi giorni e aver espresso preoccupazione anche per l’annunciata riorganizzazione (leggi: riduzione!) dei treni TiLo, Le Amministrazioni Comunali di Lissone, Desio e Seregno “richiedono con fermezza un immediato intervento per porre rimedio ad una ormai insostenibile situazione di disagio”, rimarcando anche come alcune condizioni di forte tensione possano “mettere a rischio l’ordine pubblico nelle nostre stazioni”. Le Amministrazioni richiedono quindi di essere convocate per un confronto in merito alla “pianificazione di interventi da attuare nel breve e medio termine sulle linee ferroviarie”.

Siamo naturalmente perfettamente d’accordo: la situazione NON È PIÙ ACCETTABILE ed occorre trovare un’azione che coinvolga Trenord e Regione Lombardia affinché intervengano non con “proclami a vuoto” (già visti…) ma con azioni, anche a breve termine, finalmente efficaci.

Caos treni, Regione Lombardia se la prende con Rfi. I sindaci di Desio, Seregno e Lissone scrivono al Pirellone: «Intervenire» (IlCittadinoMB.it – 14 nov 2019)

Disservizi ferroviari: i Sindaci di Lissone, Desio e Seregno chiedono la convocazione del tavolo «Milano – Como – Chiasso» (Comunicato stampa – 14 nov 2019)

Un Consiglio importante

Anche questa sera, lunedì 18 novembre, ci sarà un Consiglio comunale. Un Consiglio che, probabilmente, avrà scarsissime presenze di pubblico: venerdì scorso (seconda delle tre sedute programmate) c’erano solo due/tre persone nella zona riservata al pubblico…

È un peccato, perché l’argomento di queste tre serate è il grande protagonista dell’ultimo ventennio: sua maestà “il Mattone”. Le politiche urbanistiche passate non hanno ancora finito di presentare il conto tra costruzioni, piani integrati, numero di residenti, aree di sosta e altre conseguenze che oggi tornano attuali, con situazioni anche critiche da risolvere e da governare. Il Consiglio Comunale dovrà votare un documento importante: la variante al Piano dei Servizi e al Piano delle Regole del Pgt.

Il Sindaco Monguzzi e la Sua maggioranza da sempre sono concentrati sulle politiche della sostenibilità, del consumo di suolo zero, dell’analisi delle conseguenze di regole estensive o stringenti. Noi siamo con lei e ci spiace veramente quando ciò significa bocciare o modificare le osservazioni di cittadini o professionisti.

D’altra parte fare scelte in politica è anche questo: cerchiamo di farlo con grande rispetto per chi presenta le osservazioni, e ci sforziamo di fare del nostro meglio. Certo, i tecnici danno una grande mano, ma certe scelte dipendono poi da valutazioni politiche, legali e di buon senso, oltre che possibili.

Stasera siete tutti invitati in Consiglio: si parlerà ancora una volta del presente, ma con attenzione agli sviluppi futuri della nostra città.

Convocazione del Consiglio comunale del 18 novembre 2019