Codardi?

Nel Consiglio comunale di lunedì 27 luglio, durante le comunicazioni, il capogruppo della Lega Fabio Meroni ha dato dei “codardi” ai consiglieri perché il Consiglio comunale si stava svolgendo via web e non “di persona”. Ora, da definizione (Treccani): “codardo è persona che, per viltà e pusillanimità, viene meno ai proprî doveri o comunque evita di affrontare rischi o pericoli”. In questo caso, invece, a noi pare proprio che i Consiglieri, gli Assessori e il Sindaco stessero adempiendo il proprio dovere, utilizzando una modalità che, senza inutili rischi e pericoli, garantisse la sicurezza di tutti; e questo sì è un messaggio positivo per i cittadini!

Già da tempo, la conferenza dei capigruppo ha infatti deliberato che i Consigli comunali, almeno fino al 31 luglio 2020, si svolgessero via web per le ben note ragioni di sicurezza e di attenzione alle persone e questo sì è un messaggio positivo per i cittadini

Nessuna codardìa, quindi, e nessuna scelta estemporanea. Aggiungiamo anche che lo strumento a distanza garantisce comunque la possibilità di esercitare la democrazia, senza eccessiva teatralità e riduce (ma non sempre, purtroppo) i litigi e gli insulti.

Evviva la democrazia, e senza codardìa.

Il cuoco

È di ieri mattina all’alba la notizia del grande successo ottenuto del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella lunghissima e faticosa trattativa a Bruxelles: 209 miliardi per l’Italia (81,4 di sussidi e poco più di 127 di prestiti), addirittura 38 in più rispetto a quelli previsti nel piano della Commissione europea. I complimenti al nostro presidente del Consiglio sono arrivati da esperti, politici, giornalisti e anche da alcuni rappresentanti della minoranza di governo, segno questo di intelligenza, onestà intellettuale e buonsenso

E se il risultato ottenuto è stato ottimo, gran parte del merito è del “cuoco”: un cuoco – Conte – che ha dimostrato di non essere uomo di “chiacchiere” ma di “sostanza”, e di essere dotato di un sano pragmatismo.

Forse gli euroscettici oggi lo saranno un po’ meno, forse chi sostiene la destra italiana, potrà essere meno severo nei commenti e nei giudizi. Certo non Salvini, la Meloni e tutti coloro che devono necessariamente sperare nel fallimento per tornare loro “in sella”, e non importa se il cavallo (l’Italia) potrebbe sfiancarsi e non farcela.

Alcuni, dicevamo, devono necessariamente “andare contro”: quasi come a Lissone dove, nonostante l’ottimo lavoro del Sindaco Monguzzi durante l’emergenza Covid e anche attualmente, la minoranza tutta sembra non voler collaborare e fare fronte comune.

Proprio nelle scorse settimane abbiamo assistito a innumerevoli richieste con mozioni e domande, quasi non si sapesse che l’Amministrazione è ora concentrata sulla prossima apertura delle scuole, a far quadrare gli spazi disponibili coi numeri degli alunni, cartine alla mano. I nostri appelli a “non ingolfare almeno in questi giorni gli uffici”, son caduti nel vuoto. Accessi agli atti, domande via mail, richieste di incontro, interrogazioni… insomma tutte richieste lecite ma anche il nostro Sindaco, come Conte, è molto occupato, e con lei la Giunta.

E allora noi ringraziamo Conte e anche il nostro Sindaco per il loro prezioso lavoro; speriamo vivamente che gli elettori sappiano riconoscere quando “il cuoco” è all’altezza. Noi lo sappiamo, e siamo contenti che molti lo riconoscano. Non la minoranza di Lissone, però; sarebbe chiedere troppo…

Dove sta la priorità

Lungi dal Listone attribuirsi doti di chiaroveggenza, anche stavolta sono state confermate le nostre previsioni circa il grado di soddisfazione del consigliere di minoranza Roberto Perego alle risposte alle interpellanze discusse nel Consiglio comunale di venerdì scorso. Ben cinque erano quelle fatte protocollare da Perego, in un periodo già di per sé complicato, e su argomenti che non costituiscono certo materia d’urgenza.

Ciò che necessita invece di essere realizzato (e questo sì con urgenza!) è il ripristino dei servizi scolastici sul territorio di Lissone e la ripartenza in sicurezza delle attività in tutte le scuole, dai nidi alle secondarie di primo grado. E la Giunta Monguzzi, insieme con gli Uffici Comunali, si sta dedicando con solerzia e attenzione proprio al rientro settembrino, ponendo massima attenzione alla tutela della salute dei propri giovanissimi cittadini.

Il consigliere di Lissone in Movimento, dicevamo, si è dichiarato poco soddisfatto, si è dilungato circa le fasi tecnico-preparatorie di un “video”, dichiarando che sapeva da subito che non sarebbe stato soddisfatto e di avere una lettera pronta da spedire. Addirittura, ha sostenuto che “i consiglieri hanno diritto di ricevere anche le informazioni che stanno nella testa delle persone“: spiacenti ma – come sopra detto – non siamo chiaroveggenti…

Intendiamoci: gli assessori hanno risposto con accuratezza ad ogni quesito posto ma, lo abbiamo già detto e lo ribadiamo, le interpellanze andrebbero presentate dopo aver ben valutato sia la necessità che l’opportunità, non solo dei contenuti ma anche dei tempi.

Comunque, noi proseguiamo con energia, confidando che maggioranza e minoranza riescano a cooperare, tenendo però ben presente quali siano le vere priorità di questo periodo post-Covid.

Caspita, che classe!

Ormai si sa che spesso i social evidenziano il peggio di alcuni “leoni da tastiera”. Sulla pagina Facebook gestita da un consigliere di minoranza, ad esempio, spesso si leggono parole “non molto carine” nei confronti di questo o quel politico locale, soprattutto nei confronti di Marino Nava, vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, alla Mobilità, al Patrimonio, all’Arredo urbano, al Cimitero.

Coloro che, ripetutamente, insistono ad attaccare denigrando scelte, decisioni e anche persone, alla fin fine sono una decina di persone. Quello che stupisce però, è che a volte chi scrive ha, o ha avuto, un ruolo di rappresentanza in realtà sociali lissonesi.

Ci si imbatte allora nel vicepresidente della ProLoco di Lissone oppure nell’ex presidente della Casa di Riposo che, riferendosi al vicesindaco scrive: “Ma si asfaltasse il suo cervello, scusate è già asfaltato, ma non ero per le aree verdi basta asfalto e cemento?”.

A parte la scarsa padronanza della lingua, noi consideriamo questi scivoloni davvero pesanti. Abbiamo saputo che il post è al vaglio di un legale, per la tutela dell’onorabilità e dell’immagine personale di Marino Nava, che è anche un libero professionista.

Ma al giorno d’oggi le “aggressioni mediatiche” sono naturali, dirà qualcuno. Noi pensiamo invece che siano INSOPPORTABILI per chi si impegna e lavora in un periodo difficile come questo. La città e gli amministratori sono impegnati a superare gli strascichi del lockdown e vanno lasciati in pace. Si può sempre esprimere la propria valutazione, ma quando i modi e i contenuti diventano volgari o diffamatori non va proprio bene: a parlare di “cervello asfaltato” si cade nel ridicolo, ma dire “ridicolo” è ancora poco.

Sicuramente non finisce qui, di sicuro ne vedremo delle belle, o delle brutte, fate voi.

“Question time” , o questione di tempo?

Venerdì 17 Luglio in Consiglio comunale sarà tempo di “question time”. Come sempre le minoranze, in ossequio al loro mandato, interrogano il Sindaco e la Giunta che, anche loro in ossequio a precisi obblighi, risponderanno. Ma è questo il tempo giusto per “interrogare”? È utile e opportuno farlo OGGI, 17 Luglio 2020? Spesso gli interroganti si dichiarano non soddisfatti delle risposte ricevute, e l’impressione è che chiedono solo per poter poi dire “non sono soddisfatto”, “non si è capito nulla”, “così non va bene”.

Se ciò normalmente è tollerabile in un contesto di politica locale (bassa o alta che sia), ora invece crediamo che tutto ciò sia proprio fuori luogo: non va bene ORA, con le emergenze relative alle scuole, con i pensieri legati al Covid, con un impegno molto forte a provvedimenti e situazioni sanitarie ed economiche che hanno bisogno tutta l’attenzione possibile. Non crediamo sia utile alla città impegnare, ORA, il personale comunale per fornire risposte a 6 interrogazioni, delle quali una lunghissima, con addirittura con 11 quesiti interni… ma constatiamo invece che, per avere visibilità, c’è chi si trincera dietro alla legittima “curiosità” e alla fatidica “trasparenza”.

Roberto Perego e Piermarco Fossati sono i re incondizionati del Question time (questa volta 5 a 1 per Perego). Stiamo ormai entrando negli ultimi due anni di mandato e la visibilità è importante (c’è chi vocifera rispetto a presunte candidature alla carica di Sindaco…). E allora, ad esempio, Roberto Perego chiede, telefona, scrive, invia Pec… Sarebbe molto meglio lasciar lavorare chi sta lavorando e poi dare il compito ai cittadini di esprimere la propria soddisfazione, con il voto.

Comunque sia, venerdì ascolteremo le “domandone” e le relative “rispostone” ma, lo ribadiamo, secondo noi questo non è il tempo giusto.

Muti come pesci (che non abboccano)

Durante l’ultimo Consiglio comunale, il nostro capogruppo Daniele Mariani, a nome di tutti, ha dichiarato che i consiglieri di maggioranza, seppur presenti, non sarebbero intervenuti nel dibattito, non avrebbero sprecato risorse, non avrebbero partecipato ad una discussione fuori luogo, fuori tempo, fuori contesto.

E così è stato. Come abbiamo già detto, la convocazione del Consiglio comunale del 26 Giugno 2020 (seppur obbligata per legge) era perfettamente inutile. A nostro parere non si può investire tempo e risorse – economiche e personali – per aprire una discussione su futuro dell’oratorio San Luigi e sul progetto della nuova piscina.

Il complesso del San Luigi attualmente è ancora proprietà privata, si attende una valutazione delle Agenzie delle Entrate e poi il proprietario dovrà accettare di vendere. Inutile parlarne ancora in questo momento.

E la piscina coperta? Pure. Al momento c’è uno studio di fattibilità rispetto all’esigenza del territorio ed una primissima proposta realizzata dal Politecnico di Milano. Da professionisti, quelli veri.

Ci spiace davvero che in minoranza Roberto Perego – e qualcun altro – frigga, proponga, scriva, interroghi, faccia mozioni, richieda accesso agli atti, invii mail di richiesta informazioni… col risultato di ingolfare la macchina comunale. Ecco il motivo della scelta fatta – che condividiamo – di non partecipare alla discussione.

In effetti, poi, per gran parte della serata abbiamo assistito ad attacchi e provocazioni di vario genere indirizzati a Mariani e alla maggioranza per la decisione di astenersi dalla discussione. Qualcuno si è detto amareggiato, altri “delusi”, altri hanno minacciato la “non collaborazione” futura…

Noi andiamo avanti a lavorare per la città e auspichiamo che i nostri amministratori non si facciano imbrigliare: saranno gli elettori lissonesi che valuteranno i risultati, non certamente i paladini politici che calcano la scena da oltre vent’anni, o i neofiti…

Buon lavoro alla Giunta ed al Consiglio comunale sui temi veri! Perché la politica seria e responsabile sa scegliere i momenti corretti per la discussione di temi importanti. Il resto, purtroppo, diventa solo propaganda.

Non è tempo di mozioni

Il Consiglio comunale di lunedì 29 giugno, è stato indetto espressamente a fronte di 2 mozioni presentate dalle minoranze: una riguardante il futuro dell’Oratorio San Luigi e l’altra il progetto della nuova piscina.

È stato detto e ridetto in varie sedi quale sia l’idea dell’amministrazione lissonese sull’area ex Oratorio San Luigi: riqualificazione del cineteatro Excelsior ad uso pubblico e recupero dell’area attigua con finalità sociali, con la conservazione e valorizzazione dell’altare in una cappella attigua a dove sorge oggi la Chiesa. La situazione è ora ferma perché si è in attesa della perizia del valore dell’intero complesso.

Per quanto riguarda la piscina, come già annunciato, lo studio di fattibilità è stato affidato al Politecnico di Milano che ha completato la prima fase fornendo tre alternative tra le quali la Giunta individuerà quella più adatta alle esigenze della città. Seguirà una seconda fase durante la quale saranno delineate le caratteristiche del tipo di impianto prescelto e una terza fase di analisi di costi e ricavi. E anche questo era già ben noto.

Era veramente il caso di convocare un Consiglio comunale per discutere due mozioni su questi argomenti? A fine luglio, infatti, ci sarà il consueto Consiglio comunale che prevede la revisione dello stato di attuazione dei programmi: questi argomenti avrebbero trovato lì il loro naturale spazio di discussione. Inoltre la problematica dell’Oratorio San Luigi è già stata più volte e in più occasioni affrontata e discussa…

I “costi” di un Consiglio non sono solo economici come INVECE ha lasciato intendere il consigliere Daniele Fossati, ma – AGGIUNGIAMO NOI – anche organizzativi, di preparazione, di tempo (tanto) passato spesso ad ascoltare cose già note e ad ascoltare insulti nemmeno tanto velati,

Il tempo è prezioso e importante quanto lo sono le mozioni e i progetti: le solite frasi pseudo denigratorie (maggioranza paragonata a “truppe cammellate”, progetti tacciati di essere “cavolate senza capo ne’ coda”), il parlare in modo ostile e i discorsi allusivi, non solo non fanno per noi ma neppure ci interessano.

Con buona pace di chi vorrebbe titolarsi programmi altrui, la Giunta di cose da dire e da fare ne ha tante, e tra queste proprio i lavori al San Luigi e la nuova piscina, progetti entrambi presenti nel programma elettorale. Il tutto, però, nei tempi e nei modi che la democrazia e i buon senso dettano.

La critica senza logica

Si dice che “a tutto c’è limite“, ma nutriamo seri dubbi quando si tratta dell’ennesima  polemica messa in campo da Daniele Fossati (Forza Italia) nel corso del Consiglio comunale del 4 giugno scorso. Il consigliere di minoranza butta maldestramente sul tavolo delle comunicazioni l’argomento CENTRI ESTIVI: lo fa citando un non meglio precisato Comune, in qualche non menzionata parte d’Italia che, con modalità non specificate, avrebbe – a suo dire – già “tutto pronto” per aprire i centri estivi…

Insomma: dire tutto e non dire niente; al consigliere sembra interessi più attaccare con la solita solfa dell’ immobilismo piuttosto che fornire al Consiglio e ai cittadini idee e proposte supportate da dati precisi e verificabili.

Ovviamente ci ha pensato il nostro Sindaco Concettina Monguzzi a riportare l’argomento sui giusti binari di trasparenza e correttezza istituzionale: il Comune di Lissone è stato tra i primi ad attuare iniziative per aiutare i cittadini in emergenza Covid e, ora che l’emergenza sta rientrando, l’iter per organizzare i centri estivi è già stato avviato da tempo (vedi ad es. il sondaggio per i genitori) e attende solo le ultime indicazioni regionali e governative.

Ancora una volta, la “logica” che sta dietro a certe affermazioni buttate lì dal consigliere Fossati – ovvero criticare e strumentalizzare per partito preso – non è una logica che appartiene al Sindaco e al Listone: soprattutto di questi tempi c’è ben altro su cui essere operativi. E noi lo siamo.

Qualcuno non ha capito!

Purtroppo ci tocca tornare indietro al post di una decina di giorni fa e riprendere la proposta dell’ormai famoso “monumento” che celebri l’impegno e le vittime del coronavirus. Ci sembrava di aver esposto chiaramente come fossero andate le cose, invece evidentemente c’è chi non ha capito. Leggete un po’ come è stata liberamente interpretata la faccenda da un giornale locale.

Riassumiamo i fatti: il consigliere Ruggero Sala propone (attribuendosene in questo modo la paternità) di votare un impegno per Sindaco e Giunta di realizzare un monumento celebrativo dal nome già deciso (Io resto a casa), dal significato già scelto, in concomitanza di una data già stabilita (4 novembre). La maggioranza, per voce di Mattia Gelosa prima e Daniele Mariani poi, ha proposto a Ruggero Sala di ritirare la proposta, di discuterne e di presentarne una condivisa, senza riferimenti ai partiti, ragionando tutti assieme sull’intitolazione e il significato, in modo che fosse il più possibile inclusiva per tutta la città.

Rifiutata la proposta, la maggioranza ha bocciato la mozione e, come da dichiarazioni e comunicato stampa del Sindaco, ha dichiarato che ci avrebbe ragionato nel tempo corretto, con le caratteristiche corrette.

E poi, il sabato successivo, sulla stampa locale compare un articolo dal titolo: “Monumento per le vittime. Il pressing della minoranza alla fine convince la giunta”. Pressing?! La minoranza che fa pressioni e ottiene un OK dalla giunta?! Ci viene da ridere… La storia NON è questa.

Immediata la replica sui social media dei consiglieri e degli assessori della Lista per Concetta che giustamente puntualizzano che “l’articolo è completamente privo di qualsiasi accenno agli interventi dei consiglieri di maggioranza e sarebbe bastato citare il nostro Mattia per dover proporre un titolo totalmente diverso ed evidenziare che nessuno ha cambiato idea”:

La politica vecchia ed ideologica e un articolo sbagliato, dal titolo fuorviante, non hanno proprio fatto un buon servizio. Peccato, neppure nelle pandemie…

Il laghetto e il trabocchetto

Il laghetto di Lissone è sempre stato oggetto di grande interesse per la Lega nostrana e infatti recentemente l’attuale capogruppo Fabio Meroni ha ripreso l’argomento e ha rivolto all’amministrazione una domanda da egli stesso definita “un trabocchetto”. Ma fu un vero trabocchetto? Giudicate voi.

Già nella precedente legislatura l’ex capogruppo Daniela Ronchi spesso domandava, faceva interrogazioni e commentava tutto ciò che in qualche modo riguardava il nostro laghetto e le zone limitrofe; era una consigliera comunale e ben faceva a tenersi informata e aggiornata. Cambiata la legislatura, cambiati i consiglieri, i temi sono gli stessi e Fabio Meroni  chiede e si informa; fa bene anche lui. Quello che però non ci è piaciuto, stavolta, è che ha esplicitamente detto che “la domanda era un trabocchetto” e chi ha risposto “è caduto nel tranello”.

Ma cosa ha chiesto Meroni? Ha domandato che fine avesse fatto il recupero del credito relativo alla locazione dell’area bar-ristorante e come stava andando avanti la procedura. Evidentemente, non avendo letto attentamente il capitolo relativo al Patrimonio della relazione della Giunta, non aveva trovato risposta ai suoi quesiti.

Anche questa volta l’assessore Nava ha risposto, e in modo trasparente: nel 2019 è stata escussa la fidejussione a garanzia del pagamento del canone di locazione ed il Comune ha iniziato l’iter dello sfratto. A seguito della situazione creata dal coronavirus, però, tutte le udienze del Tribunale sono state annullate (ne era prevista una a fine febbraio 2020) e di fatto slitterà tutto a luglio 2020.

Tutto qui, tutto normale e senza “tranelli o trabocchetti”, ci pare. Constatiamo solo l’interesse sempre alto della Lega e dei capogruppo pro tempore nei confronti del laghetto.