Un risveglio tardivo

Piste ciclabili e viabilità sostenibile sono considerati aspetti prioritari per la Giunta Monguzzi. Basti pensare al completamento della ciclabile di via Pacinotti che congiungerà il comune di Lissone con Vedano, e al cantiere della nuova ciclabile di viale Repubblica / viale Martiri della Libertà, tracciati in sicurezza per grandi e piccini che vorranno muoversi su due ruote.

Notiamo, però, che la costruzione di una rete di mobilità alternativa  – sostenuta anche da fondi regionali – scontenta un consigliere comunale di minoranza. Ruggero Sala – eletto in una lista civica e poi migrato a Fratelli d’Italia nel bel mezzo del mandato – si sveglia ora dall’apparente torpore dimostrato nelle precedenti giunte Fossati-Meroni (durante le quali l’allora maggioranza aveva concesso scarsa attenzione alla mobilità dolce e molta, invece, al mattone) e sceglie di esprimere generici rimbrotti circa l’ubicazione delle piste ciclabili.

Che risveglio! Non solo tardivo, ma anche mal direzionato, questo del consigliere di minoranza Sala: meglio sarebbe stato per lui e per i lissonesi pensare alla mobilità dolce qualche mandato fa! La Giunta Monguzzi, invece, non solo ci ha pensato, ma ha concretamente realizzato. 

Su ciclabili e viabilità è scontro aperto. “Troppo traffico? È eredità del passato” (Giornale di Monza – 9 mar 2021)

Fra le righe…

Una delle interrogazioni del “Question time” dell’ultimo Consiglio comunale, riguardava una causa tra il Comune di Lissone, la società assicuratrice del Comune e un commerciante che subì un grosso danno durante un evento atmosferico violento. L’interpellante era il consigliere Fabio Meroni e il relatore l’assessore Antonio Erba.

In risposta alle spiegazioni del relatore Antonio Erba, Il capogruppo della Lega (ex Nord) lissonese Fabio Meroni si è dichiarato “non soddisfatto” perché – a suo parere – il relatore non aveva risposto ad una domanda. Ma a quale domanda, ad una domanda scritta? No, ad una domanda presente “fra le righe”.

In verità, la risposta all’interpellanza è stata completa, argomentata, chiara e professionale; ma questo non importa: l’importante è fare clamore. Non importa se la causa cominciò ai tempi di Fossati Ambrogio sindaco, non importa se l’avvocato era un nome noto a tutti, se il Comune ha chiamato in causa l’Assicuratore… Tutto questo pare non importi nulla.

La conclusione di Meroni è che “non sono soddisfatto perché politicamente non avete risposto”.

Boh… a noi la risposta è sembrata chiara e trasparente. Ma forse bisognerebbe anche saper leggere, capire e indovinare cosa si nasconde “fra le righe”…

Di parte, sempre

Daniele Fossati, capogruppo lissonese di Forza Italia, ancora lui, sempre di parte. Ha presentato un’interrogazione sul nuovo semaforo di via Manin nell’ultima seduta di Consiglio comunale, dedicata proprio a questo e ha ricevuto la sua risposta. Poteva bastare? Assolutamente NO. Come da procedura, ottenute spiegazioni e risposta, avrebbe dovuto dichiarare la sua soddisfazione o meno. Ma essendo – dicevamo – di parte e sfrenatamente alla ricerca di consenso e di applausi, è invece partito con la solita “arringa teatrale alla Fox”. Non senza – occorre dirlo – il silenzio del Presidente del Consiglio che non si è reso conto delle divagazioni.

Invece di esprimere la sua soddisfazione o meno, Daniele Fossati ha iniziato a parlare di pubblicità, di politica, di elezioni, di falsa partenza per il cantiere ciclabile usando termini inaccettabili; a nulla sono valse le richieste dell’Assessore Nava, che è stato pure zittito dal Presidente. E allora, avanti con apprezzamenti che poco avevano a che fare con il semaforo di via Manin.

Finito il teatrino, sul suo gruppo Facebook (mai tenero, con Nava, e ci sta) è stata subito pubblicata la risposta dell’assessore con il commento del consigliere, che però ha raccolto ben pochi consensi. Allora ci viene il dubbio che (finalmente) la gente sia stanca di questi modi aggressivi e teatrali.

Ci sono problemi? Risolviamoli! Questo significa essere di parte… E noi siamo dalla parte dei cittadini.

Stasera “Question time”

Il Consiglio comunale di stasera sarà dedicato al “Question time”, con argomenti molto interessanti, come potete vedere dai quesiti posti e che sono all’ordine del giorno. Il Sindaco e gli Assessori che relazioneranno su ogni singolo argomento forniranno le risposte sia a voce che per iscritto. Per comodità, riepiloghiamo qui di seguito i singoli quesiti perché sicuramente interessanti per molti lissonesi, e ascolteremo le risposte con altrettanto interesse.

Si comincia con le problematiche del traffico in via Manin (Relatore Nava Marino), poi futuro dell’area Decathlon (relatore Antonio Erba), il semaforo di via Zanella (Nava), il controllo lavori in via Santa Margherita (Nava), l’aggiornamento  dell’Oratorio San Luigi (Sindaco Monguzzi), la sicurezza degli attraversamenti pedonali e la manutenzione delle strade (Nava), le modalità di aggiornamento dati dei contagi Covid (Sindaco), la qualità degli edifici scolastici e degli impianti sportivi (Nava) e da ultimo l’aggiornamento su una controversia legale (Erba).

Ascolteremo tutte le risposte, risposte che potranno anche essere un metro della bontà e della validità – o meno – dell’azione di governo che il Sindaco e la Giunta hanno posto in essere per la nostra città.

Il Question time, infatti, se da una parte è un momento di grosso lavoro ed impegno da parte degli uffici comunali (e sappiamo quanto siano tutti molto impegnati), dall’altro può essere letto anche come una vetrina di trasparenza e visibilità a disposizione del cittadino. Tra non molto si voterà di nuovo, e avere cittadini informati e consapevoli è davvero importante.
Buon lavoro a tutti per stasera!

Ordine del giorno del Consiglio comunale del 26 febbraio 2021

L’orologio e il binocolo

Il capogruppo lissonese di Forza Italia, Daniele Fossati, ha scritto qualche giorno fa su Facebook di voler regalare “un orologio” alla Giunta lissonese perché la partenza dell’attività della Ciclofficina – situata nel “parcheggione” della stazione FS e in carico al gestore della sosta a pagamento – è in ritardo. Certo, ma non racconta dei mancati introiti per la sospensione del pagamento per la sosta quando siamo stati in “zona rossa”, non racconta che il Responsabile Unico del Procedimento – il comandante della Polizia locale Longobardo – si è trasferito e quindi il ruolo è vacante dal 1° gennaio al 28 febbraio,

Sono situazioni contingenti che saranno superate a breve, mentre invece, nel frattempo, alcuni lavori proseguono e altri arrivano a conclusione, di pari passo con la complessa ma ottima gestione della pandemia che richiede forze, impegno e risorse.

Secondo noi, piuttosto, un regalo bisognerebbe farlo proprio a lui: un bel binocolo per la volpe (Fox) lissonese. Così potrà vedere meglio, dalla posizione di minoranza e di lontananza nella quale si trova, come stanno veramente le cose. E poi, dovrebbe essere già abituato all’uso di questo strumento perché, quando era in maggioranza con il centrodestra, certe opere (la ciclofficina, per esempio) le vedeva davvero con il binocolo…

Un Consiglio comunale a tema libero

Durante il Consiglio comunale di venerdì scorso, si è discussa una mozione della minoranza sui disguidi nella raccolta rifiuti durante il periodo natalizio. Argomento interessante ma – bisogna dirlo – si è parlato anche e soprattutto di tutt’altro… Si è andati “fuori tema”, per utilizzare un linguaggio scolastico.

La minoranza (tranne il 5 stelle Piermarco Fossati, va sottolineato) ha parlato a ruota libera: strade, neve, sale stradale, gru, verde, mercato, vento, tariffe, fidejussioni… tutto nello stesso calderone. Mancavano solo la Ztl, un accenno all’America di Donald Trump e qualche avvistamento di Ufo… Non si fa politica così!

Durante la seduta, l’Assessore Nava ha rimarcato queste continue divagazioni ma, a nostro parere, anche il Presidente del Consiglio dovrebbe fare in modo che la discussione sia focalizzata sugli argomenti all’ordine del giorno.

Che le minoranze vogliano fare “il loro gioco” è chiaro. Solo Piermarco Fossati ha fatto un intervento davvero “sul pezzo”: a seguito della sua richiesta di accesso agli atti, ha avuto 10 pagine di rendicontazione di fatti e atti. Bene, Piermarco, così si fa politica in modo efficace: giudizio positivo.

Agli altri, invece, diamo un bel 4. E speriamo che nel 2021 non vogliano solo “fare politica” in questo modo, visto che l’amministrazione invece sta lavorando per la città e per obiettivi. E forse questo ad alcuni dà fastidio.

Un linguaggio che non ci appartiene

Ringraziamo il Giornale di Monza per averci dato un’ulteriore possibilità per esprimere la nostra opinione (vedi sotto) su un imbarazzante post su Facebook pubblicato dall’ex sindaco Fabio Meroni che insultava il Listone e i suoi rappresentanti (vedi  post del 18 gennaio scorso). Ci spiace che il capogruppo leghista non abbia voluto rilasciare dichiarazioni per chiarire meglio il suo pensiero e anche per scusarsi con i rappresentanti in Consiglio e Giunta e con gli elettori tutti del Listone.

Ad onor del vero – come riportato sul Giornale di Monza – riconosciamo che su questo sito “abbiamo più volte attaccato (anche in maniera molto forte e diretta) l’ex primo cittadino“, ma noi non ci siamo mai permessi di apostrofare con epiteti volgari nessuno. È un linguaggio che non ci appartiene e che condanniamo. Gli attacchi sono all’ordine del giorno della querelle politica, ma nei limiti del confronto politico.

Da ultimo, vogliamo sottolineare l’inutile tentativo di Meroni di giustificare la sua espressione volgare pubblicando su fb lo screenshot (parziale!) della definizione della parte anatomica in oggetto presa da Wikipedia. Quello che se ne deduce è che l’uso “non dispregiativo” del termine in questione richiede la presenza del verbo “avere“, mentre nell’utilizzo fatto dal nostro fine consigliere è evidente, seppur sottinteso, l’uso del verbo “essere“. Ma forse questa disquisizione è troppo difficile…

L’ex sindaco sbotta sui social contro il Listone (Giornale di Monza – 26 gen 21)

Di Don Abbondio… abbonda il web

Uno dei protagonisti dei Promessi Sposi è Don Abbondio, un prete le cui caratteristiche principali sono la debolezza, la paura, l’ignavia. Un prete cui la viltà e la paura di Don Rodrigo e dei suoi Bravi, fa stravolgere l’ordine dei valori portandolo ad inveire contro quei “ragazzacci” di Renzo e Lucia, colpevoli solo di voler convolare a giuste nozze.

Trasposto ai giorni nostri, è un po’ come quelli che scrivono i post su Facebook (in pagine o gruppi comunque visibili a tutti) e poi cancellano. Sono persone spesso aggressive, insolenti, che sanno tutto loro, ma poi… cancellano. Capita a Roberto Perego, che ha scritto su Palazzo del Mobile-100Firme e capita a Fabio Meroni che su Trump e sulla crisi di Governo insulta ripetutamente noi del Listone.

Noi abbiamo deciso di condividere qui lo screenshot (16 gennaio, ore 21:40 circa) per offrire massima libertà di pensiero ai cittadini ed elettori lissonesi. Da Meroni, che è “assessore provinciale” (deleghe Patrimonio – Demanio – Economato – Provveditorato – Edilizia Scolastica) ed è stato due volte sindaco di Lissone, ormai ci si aspetta di tutto.

Noi, lista civica locale, quando pubblichiamo un articolo – bello o brutto che sia – lo lasciamo lì, “scolpito” nel web. Loro no, lui no. Sarà forse che, come Don Abbondio, poi qualcuno si spaventi delle cose scritte? Cose sbagliate, parziali o insulti…

Certo, per l’anno prossimo, in vista delle prossime amministrative, ci aspettiamo attacchi, scontri ed altro; è la politica – quella bassa – alla quale siamo abbastanza abituati, purtroppo. Comunque, in questo caso, anticipiamo che gli insulti, visto anche il “mittente politico”, non ci toccano proprio…

Le tre ERRE

“Analisi scenario pandemico a Lissone e in Brianza” è il titolo della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale del 27 novembre: la mozione impegna Sindaco e Giunta a “pubblicizzare un messaggio-manifesto sottoscritto dai consiglieri comunali () per il rispetto delle regole prestabilite per il contenimento dell’epidemia e far leva sul senso di responsabilità () per tornare ad una vita normale nel più breve tempo possibile () per una città che riprenda la propria immagine di città operosa e viva

Finalmente unite, maggioranza e minoranza hanno quindi deciso non solo di ideare il manifesto ma anche di dargli risalto, facendolo esporre sulle bacheche comunali.

L’importanza di queste tre ERRE, Rispetto, Regole, Responsabilità, hanno portato alla decisione di realizzare anche un breve video nel quale i capigruppo, Sindaco, Giunta e Presidente del Consiglio comunale si rivolgono in prima persona alle diverse fasce della cittadinanza, invitando al rispetto delle regole così da proteggere i propri cari.

I capigruppo si sono messi subito all’opera e stanno realizzando in autonomia i singoli video da montare successivamente in sequenza: l’elaborato finale verrà condiviso sul sito istituzionale del Comune e sui social networks, in modo tale che abbia l’ampia visibilità che merita.

Sono poche, semplici eppure impegnative le strade da percorrere per tornare a vivere la città e trascorrere un sereno Natale: tre “ERRE” che devono accompagnare i cittadini tutti, nella quotidianità.

La paura fa 90

Forse la paura di non essere più considerato il “paladino” dei commercianti, forse la paura di non essere più “civico”, forse la paura di perdere consensi… fatto sta che Ruggero Sala ultimamente sembra dia “i numeri”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia ha tuonato in Consiglio Comunale e anche sui Social riguardo l’apertura al pubblico del parcheggio interrato posto nei pressi dell’ATS in via Don Minzoni: un parcheggio a pagamento e destinato agli utenti dell’ATS. Lui questo parcheggio lo vorrebbe libero, gratuito, riservato ai dipendenti ATS e al personale scolastico del plesso Dante, Volturno, Croce; i posteggi in via Don Minzoni, invece, dovrebbero essere a disco orario per i clienti dei negozi, e poi chissà cos’altro ancora…

Nel parcheggio della ATS ci sono 90 posti liberi“, “Noi di Fratelli D’Italia siamo vicini ai dipendenti ATS e al personale scolastico dei plesso Dante, Volturno, Croce”. Peccato che i posti disponibili siano solo 25, ma poco importa, il consigliere continua a dare il suo numero: 90.

Sì, nella smorfia napoletana “la paura fa 90”, ma noi siamo a Lissone e non abbiamo per niente paura; alcune scelte possono essere rivalutate, ma non in chiave puramente di consenso come invece ci pare facciano alcuni.

Insomma, alcuni governano e, a volte, scontentano e sistemano; altri invece richiamano numeri a caso (il 90).

I più maliziosi, poi, potrebbero anche fare delle riflessioni sul fatto che, chi in passato ha creato uno sproposito di insediamenti abitativi, oggi chieda parcheggi. 90 parcheggi.