La paura e la vendetta

Brutta cosa la vendetta, soprattutto quando viene promessa agli avversari politici a mo’ di minaccia. Venerdì scorso il Consiglio Comunale di Lissone – luogo deputato al dibattito politico e al confronto civile fra Consiglieri comunali eletti dal popolo – ha raggiunto uno dei punti più bassi della sua storia recente.

Ruggero Sala (ex vicesindaco, ex leader di Forza Italia, ex braccio destro di Ambrogio Fossati, ex presidente di Lissone Commercia…) ha pronunciato parole grosse indirizzate alla maggioranza alla quale ha promesso prima “vendetta” (per non si sa bene quali motivi) e poi ha affermato che metterà a tacere tutta l’opposizione, quando LUI sarà sindaco di Lissone…

Ora, pur avendo forti dubbi che Ruggero Sala fra 4 anni sarà sindaco della Città di Lissone, confessiamo che siamo rimasti basiti dai toni e dalla violenza verbale; e naturalmente, nessun altro consigliere dell’opposizione ha preso le distanze dalla modalità e dai contenuti.

Evidentemente, allora, un sentimento di vendetta – per vari motivi –  lo covano tutti i partiti (o le persone) di minoranza: dalla Lega, a Forza Italia, ai 5Stelle, senza dimenticare Roberto Perego.
Lo ripetiamo: brutta cosa la violenza (anche se verbale) e ancora più brutta cosa la vendetta.

Con orgoglio, noi del Listone sentiamo di rappresentare quella fetta di città – la grande maggioranza – che invece è propositiva, collaborativa e costruttiva e la vendetta la lasciamo ad altri. E se qualcuno, fra 4 anni, spera di metterci a tacere, vedremo se e come potrà farlo.

Noi pensiamo si possa vivere con ben altri obiettivi; come diceva il poeta inglese George Herbert, “Vivere bene è la miglior vendetta”.

Tempo di E-motions!

Venerdì scorso, in Consiglio Comunale, sono state discusse ben 3 mozioni: tutte proposte dalle minoranze e tutte discusse in una “maratona” durata 7 ore (dalle 20:30 alle 2:30 di sabato…). Tutto normale? Certo, quando si discute e si propone per l’interesse della nostra città non c’è alcun problema.

Ma anche questa volta non è stato tutto “normale”. Vogliamo infatti dedicare questo commento alle “E-mozioni” serpeggiate tra i banchi della Giunta e del Consiglio quando uno dei presentatori della mozione (guarda caso, Roberto Perego) dopo oltre due ore e mezza di discussione ha proposto, col sorriso stampato in faccia, il ritiro della mozione stessa. Come dire: abbiamo proposto, abbiamo discusso, abbiamo valutato ma siccome non siete d’accordo con me e con noi (della minoranza), sapete cosa facciamo ora? Del fiume di parole e di ragionamenti fatti non ce ne importa nulla (per usare un eufemismo…) e quindi ritiriamo la mozione non e la mettiamo nemmeno ai voti.

Roba da non crederci! Ma lo stesso – sorprendente – Perego, con un aplomb tutto inglese (o piuttosto americano, visto il modus operandi deciso e risoluto, alla “Donald”) ha richiesto e ottenuto una sospensione del Consiglio, probabilmente per concordare coi suoi colleghi di minoranza la linea da tenere.

Come un flash, ci è allora venuto in mente quello che succedeva quando eravamo più giovani e si giocava a pallone: a volte, prima della fine della partita, lo “sconfitto” inventava una scusa e se ne andava via con il pallone, così che gli altri restavano a bocca asciutta e dovevano cambiare gioco…

Molto probabilmente qualcuno della minoranza – più esperto, più moderato e più rispettoso – è riuscito a far cambiare idea a Perego ed infatti il Consiglio comunale (dopo un nuovo appello) è ripreso e il lavoro è proseguito in modo che i Consiglieri hanno potuto votare e “finire il lavoro”.

La mozione – che era relativa alla funzione dell’addetto alla comunicazione del Comune – ha avuto i voti contrari di tutta la maggioranza e non è passata; passerà invece ai posteri (e non sarà certo sfuggito a chi seguiva il Consiglio da casa) un tentativo maldestro ed una figuraccia evitata per un pelo.

Sorry Bob, you were wrong again…

L’ascolto… sordo

Per definizione, il “portavoce” è colui che parla esprimendo il pensiero di altri. Di questa parola e di questo concetto si è appropriato il Movimento 5 Stelle che dichiara di eleggere nelle sedi istituzionali i propri rappresentanti proprio col ruolo di “portavoce” dei cittadini e del Movimento.

La situazione di crisi del Movimento 5 Stelle di Lissone ormai nota: il consigliere eletto Pier Marco Fossati è ben lontano dall’essere il portavoce del gruppo cittadino che lo ha a più riprese sfiduciato sui social e sulla stampa, tanto che Fossati ha dovuto espressamente rimarcare di essere “lui” l’unico titolato a parlare a nome dei 5 Stelle a Lissone.

E’ una situazione contorta e che ricorda la politica “vecchia maniera”, con la corsa al potere da parte di chi vuole essere riconosciuto in ambito territoriale come esponente di spicco di questo o quel partito…

Dopo il primo anno di mandato in Consiglio comunale, come da prassi il gruppo dei “dissidenti” 5 Stelle ha invitato Pier Marco Fossati a confrontarsi per fare il bilancio di mandato nel corso di una riunione convocata venerdì scorso in Biblioteca civica: il consigliere eletto, però, ha preferito evitare lo scontro ed andare a chiudere la campagna elettorale in un altro dei comuni della Brianza.
Il risultato degli ultimi un lungo comunicato stampa degli “attivisti” che termina così: “il signor Pier Marco Fossati non ha più la fiducia della base e deve astenersi dall’agire e rilasciare dichiarazioni a nome del M5s e per conto degli attivisti.

Delle beghe interne ai 5 Stelle ci interessa poco: ci chiediamo però cosa ne pensino i cittadini che a livello locale hanno votato il Movimento 5stelle e soprattutto quelli che hanno dato la preferenza a  Pier Marco Fossati, individuando in lui il “portavoce”; invece, col portavoce, non riescono neppure a parlarci  in una assemblea pubblica…

Ma da che parte stanno??

Ieri sera il Vicesindaco ed Assessore Marino Nava ha informato la cittadinanza ed il Consiglio comunale che è stata definita, con atto di transazione firmato, la questione relativa al contenzioso tra il Comune e la ditta che aveva in carico due lotti per lo spargimento sale e rimozione neve.

Un buon risultato per l’Amministrazione di Lissone e che parzialmente risarcisce la Città dai disservizi della giornata del 1° Marzo, quando la ditta inadempiente perché non presente con i propri mezzi sul territorio, ha causato problemi di viabilità per il mancato spargimento del sale stradale e la conseguente formazione di ghiaccio.

La questione sembrerebbe conclusa nel migliore dei modi: il Sindaco ha infatti dichiarato che investirà tale somma (oltre 20.000 euro) per l’acquisto di arredo urbano per la Città. I cittadini hanno subìto il disservizio e i cittadini avranno un servizio in più.

E i nostri consiglieri di minoranza come avranno preso tale bella notizia? Come al solito: nonostante il risultato e la trasparenza, hanno risposto esprimendo dubbi, interpretazioni di parte, richieste di consultazione atti e comunicazioni parziali. I capigruppo di minoranza hanno anche chiesto ed ottenuto un incontro con il Dirigente del settore che ha loro mostrato e illustrato, in trasparenza, tutti i documenti e le motivazioni.

Tutto a posto – vi direte – saranno stati soddisfatti. Assolutamente NO. Anzi! In Consiglio comunale si sono lanciati in accese discussioni parlando di ricatto, con minacce di trasferire la questione all’ANAC (Autorità nazionale Anticorruzione), affermando che la Ditta in questione non doveva sottoscrivere alcun atto di indennizzo (secondo loro illegittimo e quindi nullo) perché aveva ragione.

Sinceramente non si capisce se questi “zelanti” consiglieri stiano lavorando per Lissone o se invece siano lì SOLO per evidenziare e contestare eventuali problemi/errori (anche se brillantemente risolti come in questo caso) in capo all’amministrazione Monguzzi. Ma da che parte stanno?

E ci lasciamo con una domanda aperta: non sarà che l’acredine di una lotta  politica nei confronti di un Assessore e della Giunta faccia perdere di vista , a questa minoranza, l’interesse per la Città? Sarebbe, questa sì, una grave ingiustizia: per i cittadini.

Benvenuto restyling

Anno nuovo, vita nuova! Accadrà grossomodo così al nostro Laghetto, uno dei pochi paradisi verdi che la smania cementificatrice della Giunta leghista ha “graziato”. Un’oasi in cui trovare pace e tranquillità che nel 2019 sarà riqualificata nel suo “biglietto da visita”: l’area di accesso. L’Amministrazione Monguzzi ha infatti deciso di intervenire in modo organico sul parcheggio e sulle aree di ingresso che portano al Laghetto.

Sappiamo tutti i problemi che ci sono oggi: strada stretta e dissestata, con un doppio senso difficile da rispettare e un parcheggio formato “groviera” a causa di un manto sabbioso irregolare. I lavori, sia chiaro, non saranno di poco conto: l’intervento di sistemazione delle zone di parcheggio e la relativa illuminazione verrà a costare poco meno di un milione di euro e sarà uno fra i più importanti che verrà realizzato il prossimo anno.

Si andrà così a colmare un vuoto lasciato dalle passate Amministrazioni che il Laghetto lo hanno prima creato, e poi clamorosamente lasciato a se stesso… Questa Amministrazione ha invece invertito la rotta ed effettuerà un restyling generale dell’area di accesso.

È vero – come hanno scritto i giornali – che i parcheggi diventeranno a pagamento (ma solo nei giorni festivi dei mesi estivi), ma questo rientra di un’opera di razionalizzazione dell’area: non avremo più auto che sobbalzano sulla strada d’ingresso, né auto posteggiate in modo casuale con gli inevitabili ingorghi (e litigi…) per il parcheggio e per la precedenza, ci sarà posto per tutti e avremo un’area più ordinata e decorosa.

Più di 200 prcheggi per le auto (Cittadino – 2 giu 2018)

L’unione fa la forza

Alla faccia dell’immobilismo che qualcuno sbandiera al bar, di “cose” se ne stanno facendo, eccome! Bisogna riconoscerlo e dirlo a gran voce “L’unione fa la forza!”, e quando si va oltre le logiche di partito tutto risulta più semplice e più chiaro di quello che ci si immagina.

Un altro degli obiettivi del Sindaco Monguzzi sarà presto raggiunto: un traguardo atteso dalla città da anni a cui si darà risposta nel giro di 3-4 mesi. La scorsa settimana, infatti,  Aler, Comune di Lissone e Regione Lombardia – ciascuno nell’ambito dei propri poteri e delle proprie competenze – hanno ufficialmente concordato di proseguire le azioni per la riqualificazione del quartiere Don Moscotti.

Gran parte del merito – senza nulla togliere alle altre istituzioni coinvolte – è proprio del nostro Sindaco che ha insistentemente richiesto (e infine ottenuto) un incontro ufficiale in Regione per tornare ad accendere i riflettori sui lavori da effettuare nell’ambito del Contratto di quartiere. Una presa di posizione forte, rilanciata dalla stampa locale, che ha avuto il merito di accelerare le pratiche, snellire la burocrazia e dare risposte certi ai residenti che avevano anche protocollato una raccolta firme per avere risposte alle loro domande.

Detto, fatto… e con tempi da record rispetto a quelli che si potevano immaginare. A breve, quindi, il “grande giorno” per passare dalle parole ai fatti e per completare la riqualificazione urbanistica e sociale del quartiere don Moscotti, dove già questa Amministrazione ha saputo gestire il trasloco più grande d’Italia.

Brava Sindaco e bravi tutti! Nel mese di luglio 2018 vedremo quindi all’opera gli addetti e i mezzi per la demolizione di un fabbricato Aler, con la vicina scuola Buonarroti chiusa e cercando di dare il minimo disturbo possibile ai residenti. Le richieste del Comune sono infatti state recepite in toto: via ai lavori nel più breve tempo possibile e in concomitanza con la chiusura delle scuole, per preservare i bambini da rumori e possibili disagi per i genitori.

Ma non finisce qui: oltre alla demolizione, in questa sede Aler si è anche impegnata alla ristrutturazione dell’altro immobile – ora fatiscente – che potrà così rispondere alle sempre pressanti esigenze di fabbisogno abitativo.

Sindaco, Aler, Regione: avanti così. L’amministrazione di Lissone, poi, prosegue il lavoro che vedrà anche l’inizio della fase realizzativa del Palazzetto dello sport di Via Di Vittorio, un’altra struttura che contribuirà alla rinascita di un quartiere per troppi anni dimenticato da chi amministrava prima di noi.

Confermato l’abbattimento di un fabbricato nel periodo estivo (Comunicato stampa – 9 giu 2018)

Chi “utilizza” i profughi?

Il tasto dei richiedenti asilo, a Lissone e ormai in tutta Italia, il più delle volte attiva un disco trito e ritrito: “Sono troppi”, “Sono in giro tutto il giorno a bighellonare”, “Rubano soldi a noi italiani”, “Mattina e pomeriggio sono sempre fuori dai negozi a chiedere l’elemosina”…

C’è un partito come la Lega – ormai non più Nord – che ha costruito il proprio consenso elettorale su queste idee e c’è un’Amministrazione comunale come quella di Lissone che da anni lavora per coinvolgere i 90 richiedenti asilo presenti sul suo territorio e per integrarli nella comunità.

Un passaggio importante lo ha compiuto la Giunta nei giorni scorsi, elaborando una manifestazione d’interesse per il “Centro del riutilizzo”, una nuova struttura realizzata a fianco della piattaforma ecologica.

La gestione del progetto, che ha lo scopo di far rivivere oggetti e prodotti destinati alla discarica ma in effetti ancora utilizzabili, sarà affidata ad una delle tre Cooperative che si occupano dei migranti presenti a Lissone, con il contributo degli ospiti che già vivono nella nostra città. Proprio i richiedenti asilo, a titolo volontario, costituiranno parte della “forza-lavoro” che fornirà a tutta la città questo servizio di recupero dell’usato, favorendo in questo modo anche la riduzione dei rifiuti.  Una volta tanto, saremo noi ad aver “bisogno” di loro.

Ci auguriamo che almeno una delle tre Cooperative attive sul territorio lissonese possa vedere in questa iniziativa, voluta dal sindaco Monguzzi, un modo intelligente per coinvolgere i giovani stranieri in una attività formativa e risponda a questa manifestazione di interesse. E’ un’opportunità da non perdere!

Centro del riutilizzo, manifestazione di interesse per assegnare la gestione (Comunicato stampa – 30 mag 2018)

Chi parla e chi ascolta

Un momento di ascolto, fortemente voluto dall’amministrazione lissonese e dai commercianti della nostra cittadina, quello svoltosi venerdì scorso presso Palazzo Terragni per raccoglier idee e spunti per la riqualificazione di piazza Libertà.  “Si parte da questo” ha spiegato il Sindaco Concetta Monguzzi, “per arrivare a rendere realtà il rinnovamento della piazza e del centro storico, luoghi di accesso inclusi”.

Ovviamente il Comune si affiderà a professionisti ma – punto centrale e imprescindibile – essi dovranno essere in grado di calarsi nel quotidiano, nella vita autentica della nostra piazza: proprio per questo è importante che siano i cittadini e coloro che vivono la città (a piedi, in auto, in bici, chi per lavorare, chi per comprare, chi semplicemente per sostare) a tracciare le linee guida di questo rinnovamento.

“Un momento corale e di stimolo“, ribadisce il Sindaco, che poi vedrà la sua una sintesi nel progetto definitivo.
Negli interventi succedutisi due cose sono risultate evidenti: i cittadini intervenuti, dai semplici residenti al presidente di Equibici fino ad un architetto residente da parecchi anni a Lissone, hanno appoggiato la scelta della Ztl: invoglia le famiglie a passeggiare e fare acquisti senza il pericolo del traffico, e crea l’ambiente necessario per sostare in pace in centro. Non sono mancate ovviamente idee di parere opposto, in particolare da parte del presidente di “Lissone commercia”, ma nel complesso la bilancia è parsa chiaramente pendere a favore della Ztl.

L’altro aspetto emerso è che la Ztl vada sì mantenuta, ma necessita di migliorie: nella disposizione di nuovi arredi per sostare, per ombreggiare, per decorare e delimitare, nell’illuminazione da riprogettare e nella sorveglianza da potenziare e nel verde da implementare.  Verso questi traguardi la nostra amministrazione si sta già focalizzando con controlli quotidiani del parcheggio sotterraneo, acquisto di tutti i pali da Enel per riprogettare l’illuminazione della città, attenzione e partecipazione a bandi regionali ed europei per ottenere fondi.

Chi non ha partecipato alla serata al Terragni, può ancora contribuire al progetto con nuove proposte fino al 16 giugno, utilizzando il modulo online sul sito del Comune.

Che dire? Soddisfatti di ciò che è emerso dal confronto, nonostante una parte della stampa locale non abbia reso giustizia al clima positivo in sala e a tutti gli interventi di plauso alla Ztl. Noi siamo contenti che il Sindaco e gli assessori tutti si stiano mettendo in gioco, coinvolgendo tutti i cittadini e le categorie per rendere più bella e vivibile Lissone e il suo centro.

Ztl in centro: allargarla o abolirla? (Giornaldimonza.it – 3 giu 2018)

I grillini parlanti

Non siamo certo noi (e non siamo nemmeno in grado di farlo) a poter dire se il pentastellato Pier Marco Fossati sia o meno un consigliere comunale adeguato al suo ruolo.

Stanno però facendo molto discutere le dichiarazioni di alcuni grillini (tra i quali anche l’ex candidato sindaco Emanuele Sana) riportate su Il Giornale di Monza: essi ritengono che il loro rappresentante in Consiglio comunale sia “inadeguato” al ruolo di consigliere e non rappresentativo del Movimento 5 Stelle lissonese.

Da una parte potremmo definirle “beghe” di altri che non ci interessano, dall’altra non possiamo non condividere alcuni giudizi sulle difficoltà di dialogo che stiamo incontrando in questi mesi di legislatura con l’opposizione, Movimento 5 Stelle compreso.

Non sappiamo (e non ci interessa saperlo) cosa si diranno in assemblea e se ci sarà una mozione di sfiducia di una parte del Movimento 5 Stelle; certo non possiamo non rinnovare all’opposizione (o almeno ad una parte di essa che non vuole confondersi…) l’invito a dialogare con l’attuale maggioranza e ad avanzare proposte in modo almeno collaborativo e costruttivo.

Riteniamo però importante – e ben differente dal modo di lavorare di altri gruppi di opposizione – che il Movimento 5 Stelle, dopo un anno di legislatura, abbia avuto il coraggio di guardarsi dentro e fare il punto sulla situazione. Lo smacco del 10% delle Comunali 2017 è ancora ben vivo in molti e forse è giunta l’ora dei lunghi coltelli.

Ripetiamo: non lo sappiamo e non vogliamo giudicare ma una cosa è certa: Pier Marco Fossati ha tutto il diritto di esercitare il suo ruolo di Consigliere comunale essendo risultato il primo più votato della lista, dopo le dimissioni di Emanuele Sana.

“Fossati è inadeguato come consigliere” (Giornale di Monza – 29 mag 2018)

Sindaci di parte

Il rispetto deve andare a braccetto con la responsabilità, quando si tratta di ricoprire cariche pubbliche. È inqualificabile il gesto compiuto dai sindaci leghisti dei comuni di Lazzate, Ceriano Laghetto, Varedo, Biassono, Renate e di Albiate. Questi sei sindaci “a trazione leghista” lunedì mattina hanno sostituito la foto del Presidente della Repubblica con quella di Alberto da Giussano: non una scelta stilistica o un rinnovo dell’ arredo, ma un vero e proprio gesto di spregio e presa di distanza dal Presidente Mattarella.

Per la cronaca, ricordiamo che il  Sindaco giura davanti al consiglio Comunale sulla Costituzione  Italiana .
Come funzione esecutiva, il Capo dello Stato procede alla nomina del Presidente del Consiglio e, su proposta – e non diktat – di questo, la lista dei Ministri (come recita l’l’ormai famoso art. 92) Questo è quanto sta scritto nella Costituzione e questo è quanto viene barbaramente messo in discussione quando si colpisce la figura del Presidente della Repubblica, rischiando anche una denuncia per vilipendio, secondo quanto indicato dall’art. 278 del Codice penale.

Inoltre, è utile ribadire che il Sindaco è Sindaco di tutti i suoi cittadini, anche di coloro che non condividono il suo programma e quindi il suo ruolo non può più essere quello di “capo” o “tifoso” o del proprio partito o movimento. Questi sei sindaci hanno profondamente offeso la carica che ricoprono e il prefetto di Monza ha già preannunciato un provvedimento nei loro confronti..

Ritornando ai concetti di rispetto e responsabilità per chi ricopre cariche pubbliche, noi crediamo fermamente nella dignità del dialogo – soprattutto se tra parti contrapposte – nella dignità delle Istituzioni e nel doveroso rispetto della figura del Presidente della Repubblica che è garante dell’unità nazionale e della coesione tra i Comuni italiani.

Gesti come quello dei sindaci leghisti sopra elencati non ci rappresentano,  né rendono giustizia al compito primario di ogni Sindaco: tutelare e proteggere la coesione all’interno della comunità, nel rispetto reciproco.

ULTIM’ORA! (31 maggio 2018, ore 21,40)
Il governo Lega-5stelle è fatto!
I sindaci leghisti riappendono la foto del Presidente Mattarella: ora è un bravo Presidente…
In politica non sono tutti uguali.