A cosa serve la legalità?

E’ una domanda che, almeno implicitamente (esplicitamente ci si vergogna a farla…) gli amministratori si sentono porre spesso. Perdere tempo con i controlli, infastidire la gente con le multe… Ma lasciate fare alla gente che lavora e produce!

Guarda caso, a Monza il candidato sindaco Allevi ha posto come suo obiettivo elettorale la diminuzione delle multe. E anche a Lissone autorevoli ex amministratori della Lega hanno avuto modo di dire pubblicamente che loro le 880 sanzioni comminate a residenti nel 2016 per mancata revisione del veicolo le avrebbero cancellate tutte: bel senso dello Stato, bel concetto molto “italiano” (anzi “terrone”: come direbbero loro) della correttezza civica.

Invece la legalità serve, eccome: e non solo ad accrescere il senso morale della convivenza sociale, anche molto praticamente.

Le revisioni degli autovoeicoli, ad esempio, non sono state pensate come un balzello così tanto per spremere i contribuenti, ma come controllo della sicurezza di vetture che poi circolano sulle strade e potrebbero creare pericoli anche mortali per tutti.

E i mezzi che circolano senza assicurazione causano grossi problemi in caso di incidente perché non c’è risarcimento per il danneggiato.

E i 320 pass disabili (un quarto del totale) ritirati dalla Polizia di Lissone perché non sussisteva più il diritto di possederli sono ugualmente un ottimo esempio di giustizia e uguaglianza: a Lissone chi ha il pass può entrare nella Ztl, parcheggiare gratis sulle strisce blu – oltre che sugli stalli riservati… E’ un privilegio per chi ne ha davvero bisogno, non un bonus per eventuali furbetti.

E voi dite ancora che far rispettare la legalità è un optional?

Coi pass degli invalidi morti. Irregolare a Lissone il 25% dei contrassegni (Il Giorno – 26 febbraio 2017)